Con questo post Lucius Etruscus inizia l’esplorazione della misobiblìa. Vi invito a leggere tutti i post sull’argomento su nonquelmarlowe, il sito dell’investigatore bibliofilo.
Sapete cos’è la misobiblìa, con l’accento sull’ultima i? No, non lo sapete perché la parola me la sono appena inventata usando un semplice dizionarietto di greco: significa “odiare i libri”. (Come misantropia significa odiare le persone.)
Arriva un momento in cui chi è immerso nel mondo dei libri si accorge di un fenomeno curioso: chi li difende e professa di amarli, a parole, finisce per odiarli nei fatti.
Se ne accorse nel 1681 C.L.A. Saldenus quando stilò un trattato di Bibliofilia e utilizzò anche lui il neologismo “misobiblìa” (μισοβιβλία), che scomparve subito senza traccia finché, quattro secoli dopo, l’ho reinventato io! Perché ci sono tante parole che sono state create appositamente per descrivere i comportamenti di chi i libri li ama, ma nessuna per descrivere chi li odia.
I libri si odiano sin dall’alba dei tempi, perché sono pericolosi veicoli di contagio mentale. Oggi temo li si odi per…
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Grazie della condivisione e spero di presentare anche maggiori esperienze di altri lettori, oltre a miei aneddoti personali. Se avete storielle di odio librario, non esitate a contattarmi o a segnalarmi i vostri post, che linkero’ nel mio blog. 😉
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Pensa che il detto di Troisi è il motto del mio amico libraio, che mi ha impedito molte volte di rovinarmi con acquisti inconsulti.
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